Tecnologia interiore e informatica: meccanica mentale.

Quan­do ave­vo 12 anni, mio padre mi mise davan­ti ad un ter­mi­na­le remo­to (per l’e­po­ca all’a­van­guar­dia) col­le­ga­to con un main­fra­me IBM. E’ sta­to lì che mi ha rovi­na­to, per­chè da allo­ra non ho mai smes­so di stu­dia­re i com­pu­ter

Qual­che anno dopo, quan­do ini­ziai a stu­dia­re la natu­ra inter­na del siste­ma uma­no, mi resi con­to di quan­to fos­se in real­tà stret­to il paral­le­li­smo tra siste­mi infor­ma­ti­ci e la men­te uma­na. Cosa logi­ca peral­tro, con­si­de­ra­to che i pri­mi sono sta­ti e ven­go­no tut­t’o­ra model­la­ti pro­prio sugli sche­mi mec­ca­ni­ci uma­ni

La nostra psi­co­lo­gia, le nostre rea­zio­ni emo­ti­ve, quan­do non strut­tu­ra­te o diret­te con cogni­zio­ne di fat­to, rispon­do­no agli sti­mo­li esat­ta­men­te come un com­pu­ter: mec­ca­ni­ca­men­te. La men­te uma­na è bina­ria, tan­to quan­to quel­la infor­ma­ti­ca. Poco impor­ta che il nostro cer­vel­lo pos­sie­da una strut­tu­ra tri­di­men­sio­na­le; la men­te ordi­na­ria non può fare a meno di fun­zio­na­re in ter­mi­ni di “si” o “no”

For­tu­na­ta­men­te però l’uo­mo ha qual­co­sa in più rispet­to alla mac­chi­na. Pec­ca­to che, nono­stan­te quel­lo che la mag­gio­ran­za di noi ritie­ne, que­sto qual­co­sa sia solo a livel­lo poten­zia­le. Una pos­si­bi­li­tà che, se non ade­gua­ta­men­te svi­lup­pa­ta, rimar­rà tale sen­za speranza. 

Mi guar­do intor­no in que­sti mesi, leg­gen­do sui gior­na­li, su inter­net e tut­te le fon­ti di infor­ma­zio­ne che mi capi­ta­no tra le mani, che non è qua­si pos­si­bi­le tro­va­re qual­che infor­ma­zio­ne “vera”, che non sia sta­ta cioè arte­fat­ta­men­te posta in un ambi­to distor­to o distor­si­vo, quan­do addi­rit­tu­ra non si trat­ti di infor­ma­zio­ne fal­sa. I recen­ti epi­so­di del­la feb­bre sui­na, o nuo­va influen­za che dir si voglia , ad esem­pio rap­pre­sen­ta­no bene quel­lo che inten­do dire. E’ evi­den­te la distor­sio­ne del­la veri­tà di quel­lo che real­men­te è acca­du­to.

mente-vitaOppu­re la vicen­da di Giu­lia­ni e dei suoi stu­di sul­la pre­vi­sio­ne dei ter­re­mo­ti; pri­ma era uno stron­zo, poi le uni­ver­si­tà gli sono anda­te die­tro. Ma la denun­cia appiop­pa­ta­gli da Ber­to­la­so and Co. è anco­ra lì che gli pen­de addosso. 

Alla fine però, basta che i media smet­ta­no di par­la­re di un epi­so­dio anche gra­ve, come quel­li pre­ce­den­ti, per­chè la mas­sa pia­no pia­no si riad­dor­men­ti, disin­te­res­san­do­si del­la fac­cen­da. Que­sto è un esem­pio vera­men­te bece­ro, men­tre a quan­to pos­so osser­va­re, la mani­po­la­zio­ne del­la pub­bli­ca opi­nio­ne in real­tà vie­ne con­dot­ta con gran­de mae­stria ed atten­ta pia­ni­fi­ca­zio­ne da colo­ro che pos­so­no. Que­sto è pos­si­bi­le per­chè le rea­zio­ni uma­ne ordi­na­rie sono mec­ca­ni­che e come tali pre­ve­di­bi­li e para­me­triz­za­bi­li, e per­tan­to gesti­bi­li, allo stes­so modo in cui si pro­gram­ma­no le rea­zio­ni di un pro­ces­so­re alla pre­sen­za di dati da elaborare. 

Ma la pre­sen­za di una mec­ca­ni­ca a livel­lo del­la psi­che uma­na, oltre a rap­pre­sen­ta­re un pun­to debo­le, può esse­re vista anche come un enor­me van­tag­gio. Se la nostra men­te e le nostre rea­zio­ni pos­so­no esse­re pro­gram­ma­te dal­l’e­ster­no infat­ti, que­sto signi­fi­ca che anche noi abbia­mo la pos­si­bi­li­tà di fare altret­tan­to su noi stes­si

Occor­ro­no però due ele­men­ti per poter­lo fare. Il pri­mo è l’es­se­re dispo­sti ad accet­ta­re ed ammet­te­re che, sen­za un’o­pe­ra assi­dua sul­la nostra men­te, essa è com­ple­ta­men­te mec­ca­ni­ca e come tale total­men­te “auto­ma­ti­ca”. Il secon­do è impa­ra­re il cor­ret­to lin­guag­gio di pro­gram­ma­zio­ne per il nostro scopo. 

Occor­re quin­di rico­no­sce­re pri­ma uno sta­to di impo­ten­za in cui ci tro­via­mo e poi anda­re alla ricer­ca di quei prin­ci­pi che con­sen­to­no di ovviar­vi.

Il che, come dis­se il bar­do, è pur sem­pre qual­co­sa.

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